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BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ

Regole e tempistiche per la redazione del bilancio di sostenibilità stanno ancora cambiando!

Cerchiamo di mettere ordine insieme per muoverci per tempo e nella direzione giusta

Il 2025 sarà ricordato come l’anno in cui l’Unione Europea ha deciso di fare un passo indietro per permettere alle sue imprese di farne uno avanti.
Dopo l’intensa accelerazione degli ultimi anni, Bruxelles ha deciso di adottare un approccio più pragmatico, ascoltando le difficoltà manifestate dal mondo imprenditoriale di fronte a standard di rendicontazione percepiti come troppo complessi e onerosi. Ne è scaturita una correzione di rotta: semplificare, chiarire, dare più tempo.

Un messaggio forte e chiaro: la sostenibilità resta una priorità, ma deve essere praticabile.

LE TAPPE PRINCIPALI DI UN ANNO DI CAMBIAMENTI

Febbraio 2025 | Il Pacchetto Omnibus
Il nuovo provvedimento ha aperto l’anno con la promessa di una semplificazione concreta.
Due le direttrici principali:

  • posticipo delle scadenze (“stop the clock”)
  • riduzione e razionalizzazione dei requisiti di rendicontazione

Un allentamento necessario per consentire alle imprese di adeguare i propri processi senza compromettere la qualità delle informazioni ESG.

Aprile 2025 | Direttiva Stop the Clock
Con la Direttiva 2025/794, l’Europa ha posticipato di due anni gli obblighi di rendicontazione (CSRD) e di un anno gli obblighi di due diligence (CSDDD).
Non una sospensione degli impegni, ma un invito a utilizzare il tempo in modo strategico, per costruire un sistema di rendicontazione più solido e consapevole.

Luglio 2025 | Regolamento sulla Tassonomia UE

Il Regolamento (UE) 2020/852, adottato il 4 luglio, ha introdotto modifiche significative:

  • esenzione per le attività marginali (sotto il 10% del fatturato, investimenti o costi)
  • riduzione dei dati richiesti alle imprese (-64% per le non finanziarie, -89% per le finanziarie)
  • KPI semplificati e alcune scadenze rinviate al 2028
  • requisiti DNSH alleggeriti

Pochi giorni dopo, il 30 luglio, la Raccomandazione UE 2025/1710 ha introdotto il nuovo VSME, lo standard volontario di rendicontazione per le PMI non quotate. L’obiettivo: offrire uno strumento proporzionato, chiaro e facilmente applicabile, limitando al contempo le richieste degli stakeholder al perimetro informativo previsto.

Infine, il 31 luglio, l’EFRAG ha pubblicato una versione semplificata degli standard ESRS, riducendo del 68% i dati richiesti e avviando una consultazione pubblica destinata a definire la versione definitiva entro fine anno.

LE PROSSIME TAPPE

  • Novembre 2025: consegna alla Commissione Europea della versione finale degli ESRS semplificati
  • Dicembre 2025: approvazione attesa da parte della Commissione

Un percorso che mira a trovare il giusto equilibrio tra rigore, chiarezza e sostenibilità anche… normativa.

SOSTENIBILITÀ: DAL RACCONTO ALL’IMPEGNO CONCRETO

Il posticipo delle scadenze non rappresenta una battuta d’arresto, ma un’opportunità per rafforzare la sostanza della sostenibilità all’interno delle imprese. Perché un bilancio di sostenibilità non è una storia da raccontare: è una finestra sull’impegno concreto che un’azienda sceglie di assumersi verso le persone, l’ambiente e il tessuto economico in cui opera.

In attesa dei nuovi standard obbligatori, è già possibile agire. Le imprese possono:

  • utilizzare lo standard VSME, per una rendicontazione volontaria proporzionata e trasparente
  • utilizzare gli standard GRI, riconosciuti a livello internazionale

Il 2025 ci sta ricordando che la sostenibilità richiede tempo, ma soprattutto intenzionalità e coerenza.
Iniziare ora significa arrivare pronti, con processi già maturi e un posizionamento più solido in un mercato sempre più orientato ai criteri ESG.

COSA PUÒ FARE LA TUA IMPRESA OGGI?

  1. Mappare la propria situazione ESG
    Analizza i temi più rilevanti per la tua impresa (persone, ambiente, governance, catena di fornitura) e valuta il grado di maturità attuale. È il primo passo per costruire una strategia sostenibile basata su dati reali.
  2. Scegliere uno standard di riferimento
    Adotta un modello volontario per iniziare a strutturare il bilancio di sostenibilità. Ti aiuterà a familiarizzare con logiche, metriche e linguaggio ESG.
  3. Costruire una cultura interna della sostenibilità
    Coinvolgi il management e i team operativi: la rendicontazione è il risultato di pratiche quotidiane, non di adempimenti formali. La consapevolezza diffusa è il vero motore del cambiamento.

Contattaci per sapere come possiamo affiancare la tua impresa nel suo percorso ESG.

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